Un nuovo modello di analisi è stato elaborato per meglio catturare le peculiarità e le dinamiche di evoluzione dei social media, quello delle “4 C”: connect, create, consume and control. I quattro elementi a ben vedere non rappresentano solo le caratteristiche dei social media ma definiscono gli obiettivi perseguiti dalle persone che utilizzano i social, in particolare:
- Connettersi. I social network facilitano l’interazione tra individui che, alle volte, possono essere anche molto lontani dal punto di vista geografico, culturale, professionale;
- Creare. Agli individui è data la possibilità di creare qualcosa di proprio dando “forma e sostanza” alle proprie idee. Basta pensare ai blog e alla possibilità di pubblicare post, foto, immagini, ecc.
- Consumare. C’è la possibilità di “consumare” prodotti tramite la lettura e di accedere a contenuti video e audio;
- Controllare. Tramite le varie applicazioni, funzioni disponibili e le cosiddette privacy options, è possibile gestire il proprio profilo, immagine, reputazione e controllare le informazioni pubblicate.
Queste considerazioni sono utili anche per le imprese che devono definire una loro strategia “digitale”, in particolare, due autori, Hoffman e Novak (2011) partendo da queste premesse, hanno sviluppato un modello denominato “LEAD”, per insegnare alle imprese come trarre il massimo dagli sforzi destinati ai social media.
- LISTEN. Le imprese devono ascoltare e monitorare quello che i clienti e il pubblico dicono di loro online. L’ideale sarebbe preparare un processo “standard” per il periodico monitoraggio e controllo di tutte le conversazioni che avvengono sul web e delle informazioni divulgate da clienti e consumatori e riguardanti i prodotti, servizi, marchi, ecc.
- EXPERIMENT. L’attività dell’impresa non deve limitarsi ad un’azione passiva di monitoraggio ma occorre essere proattivi e provare a predisporre degli “esperimenti” in termini di attività quali la pubblicazione di una brand page su Facebook, un video su Youtube, ecc. è da notare che in questo campo è molto difficile fare riferimento a un modello prestabilito o a delle best practices riconosciute, ci si deve infatti affidare molto all’esperienza ed essere pronti a sperimentare soluzioni e idee che consentano un veloce ed efficace percorso di apprendimento. In generale, questi tentativi “ragionati” possono rappresentare i primi passi di un percorso aziendale volto all’aumento della brand awarness o ad un maggior coinvolgimento del pubblico nella creazione di un nuovo prodotto, slogan, campagna, ecc.
- APPLY. Consiste nell’altra faccia dell’esperimento…una volta fatto il primo “tentativo” e verificato l’esito positivo, occorre perseverare e procedere ampliando il campo di applicazione degli stessi.
- DEVELOP. Il passo finale prevede un’integrazione tra i diversi strumenti utilizzati e le campagne promosse sul web al fine di contribuire alla creazione di un approccio marketing che includa anche i social e i benefici che ne conseguono.
In questa lista quello che colpisce maggiormente e che, sembra caratterizzare questo aspetto “digitale” della disciplina del marketing, è lo sforzo creativo richiesto alle imprese al fine di modulare una propria strategia tramite la sperimentazione di nuovi: modi di vedere la realtà, mezzi di comunicazione e coinvolgimento del pubblico, che devono integrarsi con i tradizionali approcci alla comunicazione.
Per approfondimenti:
Hoffman D. L. e Novak, T. (2011), “Marketing communication in a digital era. Marketers should focus efforts on emerging social, mobile and local trends”, Marketing Management, Vol. 20, Iss. 3, pp. 37-43.
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