Il Consumatore è morto.
L’economia di massa che ha caratterizzato il passato e l’idea del consumo quale diretta conseguenza della produzione, sono superate dal recente sviluppo della teoria di Human Satisfaction che va a sostituire la più nota customer satisfaction. Ci si trova di fronte a un ritorno alle origini dove non esiste il consumatore ma la persona caratterizzata da aspetti razionali, emotivi ed etici. Si parla di un nuovo umanesimo che pone al centro della società l’individuo e che richiede quindi una revisione degli attuali approcci delle imprese, primo fa tutti il paradigma della comunicazione.
Non c’è più un consumatore da bombardare di messaggi senza tener conto della sua individualità e dei suoi bisogni soggettivi.
In questo contesto si inserisce la teoria della Human Satisfaction presentata da Marzio Bonferroni a cui consegue un duplice compito per le imprese: misurarla e riuscire a trarne profitto. Il come realizzare tutto questo si concretizza nella costruzione dell’”edificio della comunicazione” così composto:
- Fondamenta: strategia globale basata sulla misurazione delle necessità del pubblico;
- I Piano: comunicazione interna, essenziale per motivare dipendenti, clienti, azionisti dell’impresa, ecc.
- II Piano: comunicazione esterna con i mezzi adatti al mio target e soprattutto instaurazione di un dialogo con il pubblico;
- III Piano: creazione di una “tribù” o comunità di marca su cui di fatto si realizza il fatturato.
Per fare un rapido check-up della propria attività di comunicazione, esiste però una “Chiave Magica” e che consiste nell’invitare a chiedersi “Questo messaggio mi serve oppure no?” Se la risposta è positiva, allora la comunicazione ha un valore e riuscirò a muovere il pubblico verso il mio prodotto, se al contrario il messaggio “non mi serve”, anche se può essere percepito come “bello e attraente”, ci troviamo al massimo nel campo dell’entertainment. In quest’ultimo caso non si sviluppa alcun dialogo con il pubblico e non si può quindi puntare ad alcuna forma di fidelizzazione.
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